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LABORATORI

Arum offre ai suoi ospiti, di tutte le età, la possibilità di vivere un’esperienza che attraversa tutta la durata del Festival e che può essere il punto di partenza per conoscere e vivere nuove realtà.

VOCE NUDA – LABORATORIO DI CANTO

a cura di Benedetta Manfriani

Giovedì 4, venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 dalle 16 alle 17
Esito finale domenica 7 alle 21

Uno spazio di permeazione culturale di diversi generi musicali e artistici, in cui il linguaggio della musica e la connessione con il pubblico sono in continua evoluzione.

“Cantare in coro è un’esperienza di avanguardia, apprendimento e resistenza alla solitudine in cui tutti imparano lingue, culture e religioni. La liberazione dalla paura e dalla chiusura in se stessi può infatti passare proficuamente dalla riscoperta di una felice relazione fra corpo, voce e prossimità con gli altri attraverso improvvisazione, circle songs e polifonia vocale”.

Benedetta Manfriani, artista visiva e cantante, ha esplorato negli anni diverse tecniche e linguaggi – video, installazioni artistiche, fotografia, musica, ceramica, grafica – dando vita a opere multiformi. I suoi lavori sono stati esposti in Italia, Germania, Svizzera, Francia, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti.
Collabora con il centro di ricerca, produzione e didattica di musica elettronica Tempo Reale – sia nell’area didattica che nella produzione di opere multimediali – e con la compagnia teatrale Catalyst. Attualmente è artista in residenza presso il MAD Murate Art District. Dirige il coro Orkestra Rosa composto con le detenute del carcere fiorentino di Sollicciano. Nel 2016 ha creato CONfusion, un gruppo vocale multietnico composto da persone provenienti da diversi paesi del mondo che mira all’inclusione degli immigrati attraverso la musica e le performance.

LA RETE VIVENTE – LABORATORI NELLA NATURA PER BAMBINI 

a cura di Cristina Gatta e Catia Zetti

Giovedì 4 dalle 14.30, venerdì 5 dalle 10.30, sabato 6 dalle 15.00

Attraverso un percorso di tre attività immerse nelle natura si snoderanno invece i laboratori per bambini a cura de La rete vivente, che vedranno ogni giorno proposte di piccole passeggiate fra i boschi sostenibili per i bambin*, raccolta di materiale naturale per creazione delle facce d’alberi con l’argilla e letture con Kamishibai nel bosco. 

“Le cure parentali tra alberi di una foresta sono un esempio straordinario delle capacità di mutuo appoggio“ (Stefano Mancuso, 2019).

Prendendo spunto dal regno vegetale, abbiamo mutuato il concetto di  Rete Vivente espresso dal prof. Stefano Mancuso dell’Università di Firenze, come capacità di modificarsi e di sostenersi per avanzare in un processo fluido che ha coinvolto sin dall’inizio sia noi, sia le famiglie.

La Rete Vivente è nato come risposta all’isolamento sofferto dai bambini durante il primo lockdown, per poi concretizzarsi come progetto di Outdoor Education sperimentale svolto in una scuola comunale di Scandicci (FI). Il pensiero che nutre la Rete Vivente è l’idea che siamo esseri viventi interconnessi e che passeggiate, esplorazioni e tutto ciò che concerne lo stare in Natura aumenta ed amplifica la cooperazione, il mutuo aiuto e la condivisione, sia negli adulti sia nei bambini. Siamo convinti che il paesaggio vada interpretato come un teatro di vita, un campo di relazioni materiali ed immateriali in cui si sviluppa la complessità e la bellezza della RETE VIVENTE.

Crediamo fermamente che in un periodo di collasso e disintegrazione sociale ed ecologica, curare e rigenerare la Terra è la base da cui ripartire per ripristinare il futuro umano.” (Vandana Shiva)

Per noi della RETE VIVENTE i bambini e le bambine sono il futuro, sono il nostro “I CARE”, ciò che ci sta a cuore.